Il mondo della musica e in particolare del rock piange Malcolm Young, chitarrista, compositore e co-fondatore insieme al fratello Angus della band hard rock australiana AC/DC. La notizia è arrivata nel primo pomeriggio dalla pagina Facebook del gruppo attraverso un lungo e toccante post, nel quale "con profonda e sentita tristezza" viene annunciata la morte della "forza trainante della band", chiuso da un significativo "job well done", ben fatto. Young era da tempo alle prese con seri problemi di salute: negli ultimi anni aveva avuto prima un cancro ai polmoni, successivamente problemi cardiaci e infine una forma di demenza senile, dovendo anche abbandonare la sua attività all'interno della band. Il mese scorso, precisamente il 23, si era spento anche un altro dei fratelli Young, George, bassista di una delle prime formazioni dei due più famosi fratelli e produttore di alcuni dei primi dischi degli AC/DC.

Malcolm Young fondò il gruppo nel 1973 a Sydney insieme al fratello, per poi pubblicare il primo album High Voltage nel 1974, con alla voce Bon Scott, sostituto dell'iniziale voce Dave Evans. A causa delle varie malattie che ha dovuto soffrire, nel 2014 Malcolm era stato costretto a lasciare gli AC/DC dopo aver suonato la sei corde in tutti e diciotto gli album degli australiani, firmando pietre miliari come Highway to Hell (1979) e Back in Black (1980); sebbene il fratello Angus sia maggiormente conosciuto, molti dei riff che hanno scritto la storia del rock furono suonati proprio dal compianto. Negli ultimi tre anni il gruppo aveva reclutato al posto di Malcolm il nipote dei fratelli Young, Stevie, che con ogni probabilità dovrebbe rimanere nella band. Innumerevoli sono stati i messaggi di saluto al chitarrista: da Ozzy Osbourne a Tony Iommi, passando per Joe Satriani e artisti più "giovani", ma non meno ispiratisi agli australiani, come ad esempio i Nickelback.