Il mito dei motori e quello della velocità hanno fatto sognare fin dalla notte dei tempi dell’automobilismo. Tutto ciò ha fatto sì che il concetto di limite venisse spostato sempre un po’ più in là. Solo che non è possibile farlo all’infinito perché purtroppo arriva la morte. A pagarne le conseguenze sono stati pure questi cinque giovani piloti: Eugenio Castellotti, Alfonso De Portago, Luigi Musso, Peter Collins, Mike Hawthorn. Loro sono l’argomento del libro “Gli indisciplinati” di Luca Delli Carri.

Un pilota è un eroe senza macchia e senza paura oppure è un uomo come tutti gli altri, con le sue debolezze e le sue paure? Che cosa passa nella sua testa prima di gareggiare? Come trascorre il suo tempo libero? Come vive i rapporti con gli altri colleghi e i suoi compagni di squadra? Il pensiero della morte in gara lo ha mai sfiorato? In che modo è possibile trovare la forza di continuare a correre dopo aver visto perire molti altri piloti, magari pure anche amici fuori dalle gare? Ciò influisce sulla voglia di continuare a correre e rischiare allo scopo di lottare per il vertice? Che cosa si è disposti a fare per centrare gli obiettivi? Quanto si è propensi a spostare in avanti il concetto di limite? Come cambia la prospettiva una volta raggiunto il titolo di Campione del Mondo? La fame di vittorie rimane la stessa degli inizi oppure subentra la mancanza di stimoli? Che cosa vuol dire per lui gareggiare? Quali sensazioni prova a salire su una monoposto? Davvero agli albori delle corse quest’ultime potevano definirsi delle bare a motore e correrci poteva voler dire morire? Il concetto di sicurezza non è mai esistito sui circuiti e ogni gara era forse un gioco al massacro, come una roulette russa? Questi piloti sono stati grandi perché hanno guidato la Ferrari oppure è stata la stessa Ferrari a farli entrare nella storia dell’automobilismo? Gli incidenti automobilistici sono causati da errori umani o da guasti tecnici? Quanto influisce la mancanza di serenità e concentrazione nella guida? Che ruolo hanno le donne: mogli, madri, fidanzate, nella vita dei piloti? Davvero queste sono dannose per chi gareggia? Che figura è stata quella di Enzo Ferrari e quali responsabilità ha avuto in determinati avvenimenti? Davvero metteva in guerra i suoi piloti l’uno contro l’altro?

Magari la lettura di questo libro da sola non basterà a dare tutte le risposte che si cercano per trovare la soluzione a certi fatti. In ogni caso aiuterà a capire dove trova origine il fascino quasi misterioso ed enigmatico dei motori, della velocità e dell’automobilismo. Tutto questo seduce, alle volte può avere conseguenze fatali, ma molti oppure tanti o forse troppi non riescono a farne a meno. In fondo sta ad ognuno di noi dare un senso alla propria vita, trovare il proprio equilibrio.