Nelle curve degli stadi di molte società di calcio, le tifoserie sempre più spesso espongono uno striscione che contiene questa frase: "No al calcio moderno". In reazione a quest'ultimo in Inghilterra è stato fondato il FC United of Manchester. Per conoscere meglio una delle più valide alternative al calcio moderno in Germania si può leggere il libro di Marco Petroni dal titolo: "St. Pauli siamo noi".
Una città
Amburgo tra tutte le città della Germania viene considerata la meno tedesca. In questo ha influito la sua posizione geografica, un importante porto navale e commerciale sul Mare del Nord. Un tempo ha fatto parte della Lega Anseatica. La città è sempre stata cosmopolita, luogo di incontro tra culture diverse, aperta al mondo. I suoi abitanti sanno ciò che vogliono, guardando pure al futuro come nel caso delle Olimpiadi del 2024, che potrete leggere qui.
Un quartiere
St. Pauli è un quartiere della città di Amburgo che più volte ha saputo cambiare pelle nel corso della storia. Un tempo vi lavoravano i portuali impegnati nei cantieri navali. Poi è divenuto quartiere a luci rosse. Poi ancora ha saputo portare avanti battaglie a difesa del diritto alla casa, lotte ambientaliste, delle minoranze. Ha pure invano cercato di contrapporsi all'ascesa del nazismo.
Una squadra
La squadra di calcio prende il nome del quartiere appunto St. Pauli e non può vantare nè il blasone, nè i trofei dei cugini dell'HSV Amburgo. I tifosi che però popolano le tribune dello stadio Millerntor sventolano con orgoglio il Jolly Roger e portano avanti la loro battaglia contro il calcio moderno. La loro vittoria più importante è far sì che il St. Pauli resti nelle loro mani e non finisca mai in quelle degli speculatori, che considerano il football e i clubs macchine per far soldi.
Ha senso la loro battaglia? Si può scrivere la storia anche affermando il proprio diritto a vivere senza per questo dover accettare regole imposte da altri, riguardanti il loro tornaconto.