Discendente di Gian Giorgio Trissino dal Vello d’Oro, probabilmente il più celebre intellettuale e poeta vicentino del Cinquecento, questo Conte nato a Vicenza è stato il primo Oro della storia Azzurra ai Giochi Olimpici.

 

Sottotenente di Cavalleria, il giovane Trissino, all’epoca nemmeno ventitreenne, si ritrovò a disputare le Olimpiadi di Parigi in sostituzione del Capitano Federico Caprilli, vero e proprio punto di partenza dell’equitazione moderna. E probabilmente questa fu la sua più grande fortuna.

 

Caprilli, smanioso di mostrare al mondo le sue capacità in materia, aveva già preparato a dovere e spedito a Parigi i suoi cavalli, tali Oreste Melopo. Tuttavia un impiccio burocratico gli impedì di raggiungere la capitale francese. Un telegramma del Ministero della Guerra annunciava lo scioglimento delle Camere ed il conseguente veto all’espatrio di militari in carriera. Un colpo durissimo per Caprilli, una vera fortuna per Trissino.

 

In sella ad Oreste infatti, il vicentino conquistò la sua prima medaglia il 31 maggio 1900. Si trattava di un argento nel salto in lungo o “salto in estensione” ad ostacoli, conquistato con la misura di 5.70 metri. Un ottimo salto che però venne surclassato dai 6.10 metri del belga Costant van Langendonck in sella ad Extra-Dry. Tra l’altro, indipendentemente dalla misura, l’oro sarebbe comunque sfuggito all’azzurro a causa della caduta, fortunatamente senza conseguenze, durante la sua prova. Forse la maledizione di Caprilli era arrivata fino a Parigi…

 

Due giorni più tardi Trissino centra il traguardo più prestigioso nella specialità del salto in alto, o “salto in elevazione”, con ostacoli. Con un balzo di 1.85 metri, sempre in sella ad Oreste, arriva quindi l’oro olimpico al pari del francese Gardères che realizza la stessa misura. In quella stessa gara Trissino si toglie anche la soddisfazione del quarto posto con il salto da 1.70 metri ottenuto in sella a Melopo.

 

Una curiosità riguarda il compenso ricevuto dal Conte vicentino in quella edizione dei Giochi Olimpici. Le notizie sono varie anche se convergono su un punto: i 7500 franchi. C’è chi dice infatti che questo bel gruzzoletto gli fosse consegnato in contanti grazie all’oro (4000) ed al quarto posto (500) del salto in alto, ed al secondo posto (3000) del salto in lungo; c’è chi afferma invece che si trattasse di un manufatto artistico di quel valore. Fatto sta che la spedizione parigina fruttò parecchio al giovane Trissino.

 

Interessante anche sapere del caos generato dall’ormai celeberrimo Telegramma. I giudici di gara, all’inizio, rimasero all’oscuro di tutto. Nessuno sapeva della sostituzione “in corsa” tra Caprilli e Trissino, pertanto molti albi riportano il nome di Caprilli come vincitore delle medaglie in questione.

 

Il personaggio Trissino non si esaurisce all’equitazione. Lasciata la Cavalleria infatti, diventa un discreto compositore musicale pubblicando alcuni pezzi che, nell’Europa degli anni Venti, fanno registrare un buon successo.