La storia di Rooie Marck, storico supporter del Feyenoord e malato terminale, è stata scritta in Olanda, precisamente a Rotterdam. E ha finito per toccare le corde emozionali di fanatici, sportivi e non solo.
Questa vicenda aiuta a trascendere il lato oscuro ed affaristico del mondo del calcio. Uno sport che, liberandosi dal cinismo e dallo status di subalternità al dio denaro, sa regalarci anche storie commoventi.
Dopo una vita al seguito del club di Rotterdam, Rooie scopre di essere malato. Gli viene diagnosticato un male incurabile. Quel tumore maligno – a detta dei dottori – lo avrebbe consumato in breve tempo.
Quando ormai gli rimangono solo pochi giorni di vita, Rooie esprime il suo ultimo desiderio. Rivedere i suoi beniamini e tornare a respirare l’aria della De Kuip, la celebre curva del Feijenoord Stadion. Così società, calciatori e tifosi lo hanno accolto allo stadio per il primo allenamento stagionale. Cori, fumogeni e striscioni: una coreografia mozzafiato inneggiante a lui.
In un crescendo di emozioni, sugli spalti appare uno striscione raffigurante il suo volto. Lui mentre indossa la classica maglia verde, quella con cui il Feyenoord è diventato campione d’Europa e del mondo nel 1970. A quel punto, Rooie trova le forze per alzarsi in piedi e guadagnarsi l'ultimo saluto dei suoi compagni di tifo.
Giunto sotto la sua curva, quella curva che lo ha cullato nei momenti di gioia e di dolore, si batte il pugno all'altezza del cuore. Poi allarga le braccia, chiude gli occhi, qualche respiro profondo in più, per lasciarsi andare ad un abbraccio simbolico. E sulle note cantate di You’ll never walk alone, cede alla commozione e alle lacrime. Calcio e Feyenoord: gli unici veri amori di una vita. Adesso, finalmente, il suo sogno può dirsi avverato.
Purtroppo, tre giorni dopo, Rooie Marck se n'è andato. Ma lasciandoci in eredità un testamento di vita, delle cui pagine saremo i suoi fidati custodi.
GiornalismoVAVEL